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L'adolescenza è l'età dei grandi slanci: affettivi, ideativi, estetici, che si alternano a momenti di chiusura, isolamento, delusione, tristezza, rabbia e sconforto. L'acquisizione del pensiero formale, delle capacità di ragionamento astratto e riflessivo, della logica ipotetico-deduttiva, stimola l'adolescente a porsi quesiti prima ignorati: "Chi sono io?", "Come mi vedo e come mi vedono gli altri?", "Qual è il mio posto nella società?", "Qual è il senso della mia vita?". Per dirla con lo psicoterapeuta Recanatini, possiamo considerare l'adolescenza come un mare, talvolta in tempesta, che il ragazzo, nella sua piccola e fragile imbarcazione, deve attraversare, cercando di mantenere la rotta, per trovare la sua isola: la sua identità ed il senso della propria esistenza. Gli autori partendo dalla lettura di tale realtà, invitano alla riflessione su l'oggetto più ostico per il modo degli adulti: il piacere del rischio!